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Sunday 03 March 2013

Scioglimento del Coordinamento Facciamo Breccia:  obiettivo raggiunto!

 

Il 19 aprile 2005 Ratzinger diventava papa: il duo B16 - Ruini iniziava un fuoco di fila violento contro lesbiche, gay, trans, donne e tutti i percorsi di liberazione.

Per questo costruimmo con il coordinamento Facciamo Breccia un percorso di mobilitazione permanente fondato su autodeterminazione, laicità e antifascismo.

A quasi ottant’anni dalla firma dei Patti Lateranensi tra Mussolini e Pio XI, il papato dell’integralista Ratzinger si proponeva di rafforzare l'alleanza clerico-fascista,  di affermare un modello di società chiuso e reazionario, patriarcale, omo/lesbo/transfobico e razzista, di imporre la monocultura cattolica in ogni sfera della vita pubblica e privata, trovando terreno fertile nella subalternità della politica istituzionale italiana, di destra e di sinistra.

Noi abbiamo contrapposto i nostri corpi insieme a migliaia di altre e di altri.

L’11 febbraio 2006, in occasione dell’anniversario della stretta di mano di Mussolini e Pio XI,  Facciamo Breccia organizzava, a Roma, la prima manifestazione nazionale NoVat Più Autodeterminazione, Meno Vaticano, a cui ne sarebbero seguite altre quattro.

L’11 febbraio 2013, esattamente sette anni dopo, Ratzinger veniva dimesso, sette e non più di sette, come i sette nani, i sette colli di Roma, le sette piaghe d'Egitto, sette fratelli per sette sorelle, sette vizi per sette virtù…

Molteplici le azioni compiute in questi anni da Facciamo Breccia, quasi sempre censurate o annacquate dai media.

L’irriverenza lo strumento più divertente ed efficace.

Due frocessioni, nell’autunno 2006 a Verona, in occasione del decennale della CEI, una nel gennaio 2008 a Roma, che contribuì a scongiurare la lectio magistralis di Ratzinger alla Sapienza.

La simbolica occupazione di piazza San Pietro del 7 giugno 2008, per protestare contro il divieto di far terminare il Pride in piazza San Giovanni, vede ancora oggi un processo aperto a carico di militanti di Facciamo Breccia.

Così come oggi, con il confino di Ratzinger, anche il Coordinamento Facciamo Breccia si scioglie, per raggiunto obiettivo, diciamo così.

Ma ci siamo e ci saremo ancora, nelle lotte di autodeterminazione, laicità, antifascismo, nei percorsi di liberazione, con altre forme e con altri obiettivi che – come quello appena ottenuto – siano raggiungibili.

Perché i movimenti hanno un percorso che si dipana carsicamente, che si può apprezzare dai cambiamenti del sentire comune che produce: il Coordinamento Facciamo Breccia orgogliosamente rivendica di essere stato sempre e solo un movimento.

E comunque ci riserviamo di valutare il nuovo papato…

 

Facciamo Breccia, Coordinamento Emerito

 
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