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Liberazione e autodeterminazione
Wednesday 23 March 2011

Liberazione e autodeterminazione disegnano la teoria e la pratica entro cui il coordinamento Facciamo Breccia si è mosso nei sei anni della propria esistenza. Mettere al centro i percorsi di liberazione e autodeterminazione di donne, lesbiche, gay e trans significa porsi in maniera critica nei confronti del paradigma riformista della rivendicazione dei diritti e delle politiche delle pari opportunità. Ma significa anche privilegiare modalità di azione che consentono, a partire dal concetto di autodeterminazione, di allargare le lotte a una varietà di soggetti molteplici: centri sociali, lesbiche separatiste, femministe radicali, movimenti degli studenti e antirazzisti, laici e anticlericali, oltre ai soggetti LGBTIQ.

La lotta per la liberazione e l’autodeterminazione richiede il rifiuto di tutte le retoriche e le auto-rappresentazioni vittimizzanti. Il porsi come vittime non chiama i soggetti dominanti a “dar conto” della perpetuazione di modelli e immaginari omo/lesbo/transfobici, sessisti e razzisti e della reale esclusione o emarginazione dallo spazio politico dei soggetti minoritari. Rappresentandoci come vittime deleghiamo ai soggetti dominanti la nostra tutela confermandoli in una posizione di paternalistica superiorità. Questo rende opachi e ambigui i rapporti di subordinazione e quindi innesca dispositivi di normalizzazione, invisibilizzazione o strumentalizzazione delle minoranze sessuali nel discorso pubblico.

Vorremmo confrontarci sulla possibilità di costruire politiche autodeterminate, come femministe, lesbiche, gay e trans, senza dover rispondere all’obbligo di incarnare figure “non minacciose”, senza dover necessariamente ricoprire cioè ruoli rassicuranti: la custode della “dignità delle donne” (e della nazione), la madre lesbica, il gay monogamo, il trans maschio o la trans femmina. Vorremmo ripartire da una riflessione più ampia sulla sessualità come espressione di desideri che non materializzano necessariamente rassicuranti scenari di futuro. In particolare vorremmo affrontare la complessità di una politica incentrata su autodeterminazione e liberazione in uno scenario caratterizzato da arretratezza nel processo di riconoscimento dei diritti e complicato dagli effetti della crisi.

 

 

Alcune delle tematiche su cui chiamiamo a presentare contributi:

Interpellare responsabilmente i soggetti dominanti

Analisi e critica delle rappresentazioni vittimizzanti della violenza e della subordinazione.

Depatologizzazione della transessualità

Intersessualità e disciplinamento dei corpi

Liberazione e autodeterminazione alla prova della crisi

La questione della sessualità e le politiche di genere.

Visioni “no future”: quale traduzione politica?

 

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