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28/06/2008: Facciamo Breccia al Pride di Bologna PDF
Thursday 26 June 2008

COME PRIMA, PIU' DI PRIMA

Dopo l'azione dimostrativa a S.Pietro durante il Pride di Roma
Facciamo Breccia sarà presente al pride LGBTQ di Bologna con un proprio spezzone
 
 
Il 5 aprile 1972, un gioioso, politico e provocatorio corteo di lesbiche, gay, travestite e trans attraversò le strade della ricca Sanremo per raggiungere il luogo in cui un pugno di sessuologi, riuniti a convegno, discuteva di omosessualità - ovviamente senza omosessuali. Lì l'arroganza della scienza al servizio della 'norma' esibiva tutta la sua funzionalità alla società eterosessista ritenendo malate le nostre vite e le nostre sessualità. Lì l'arroganza della scienza e della norma è stata derisa, provocata e infine rovesciata.
Quella è stata la nostra Stonewall: una rivolta contro il perbenismo e la rispettabilità, contro l'ipocrisia e la violenza dei 'padri di famiglia' pronti a massacrare moglie e figli che non rispettano l'autorità patriarcale fra le mura domestiche e nelle strade, nella vita.
Vogliamo ripartire da lì, rivendicando la nostra storia, che è fatta di corpi che si mettono in gioco, di soggettività che non hanno paura di rompere con le catene della rispettabilità, di desideri che non intendono essere repressi o disciplinati.
Da tempo il Vaticano e le vecchie&nuove destre ci vorrebbero ricacciare nello stigma, in nome di una falsissima quanto ideologica concezione di 'naturalezza', mentre le rottamate sinistre non sanno fare mezzo passo oltre il 'politically correct' e la 'tolleranza' nei confronti di chi è irriducibile alla cultura eteropatriarcale. Sempre più spesso Kapo di movimento pretendono di dirci come dobbiamo vestire, come ci dobbiamo comportare e come dovremmo fare i Pride senza disturbare i benpensanti, senza urtare la sensibilità della famiglia del Mulino Bianco. Ma noi sappiamo bene che in quella famiglia-modello che non dovremmo disturbare e fra i suoi difensori troviamo chi di notte cerca il sesso a pagamento e di giorno organizza crociate contro trans e prostitute/i, chi bazzica saune e i luoghi d'incontro clandestino e di giorno predica dai pulpiti e pretende di inculcarci un modello unico e misero di vita: produciconsuma-riproduciti-muori. Sappiamo bene che tra i difensori della 'famiglia naturale' troviamo stupratori di donne e bambini/e mascherati da moralizzatori. Sappiamo bene che il desiderio alienato porta odio e violenza contro chi ha il coraggio di essere fino in fondo se stess*.
Quello che scandalizza dei Pride o delle Frocessioni non è l''esibizione del corpo', ma l'irruzione di corpi indisciplinabili che rovescia e mette a nudo la scena della mediocrità. Proprio come a Sanremo nel '72.
La virilità, la sottomissione delle donne alla riproduzione, l'educastrazione, le regole sociali che rendono 'estraneo' chi non si piega ai dogmi e alle superstizioni della cultura dominante: questa è la rispettabilità che vorrebbero farci incarnare i guardiani dell'ordine religioso e politico. E la loro appendice armata, lo squadrismo, si arroga il dovere di agire là dove queste coercizioni culturali non funzionano, dove i corpi continuano a rivendicare la propria diversità e autodeterminazione, la propria gioia di vivere fuori dagli schemi oppressivi e normalizzanti.
Tra noi e i nostri nemici dichiarati - oggi più arroganti che mai - sta la massa informe degli indifferenti, drogati di televisione, pronti ad applaudire il primo dittatorucolo in giacca e cravatta che li faccia sentire protagonisti della loro stessa vacuità.
Nascono da qui le persecuzioni contro chi arriva da altri paesi e da altre culture, contro chi è portatore e portatrice di altri stili di vita, contro chi non ha paura di esprimere la propria favolosità in un mondo ingrigito e rassegnato al peggio. Nasce da qui il ritorno feroce del fascismo e del suo corollario, il silenzioso e complice consenso.
Per questo riteniamo che quest'anno più che mai sia importante che i Pride - celebrazioni della rivolta di Stonewall - ritrovino quel senso di rifiuto e di rivolta contro la 'normalizzazione' coatta, contro vecchie e nuove forme di fascistizzazione della società. Che ritrovino, insomma, la loro forza nell'esprimere l'antifascismo e il desiderio di libertà e autodeterminazione.
Per questo abbiamo partecipato al Pride di Roma. Non solo in quanto, come abbiamo più volte ripetuto, nella capitale hanno sede le gerarchie politiche e religiose, responsabili di questa fascistizzazione crescente e dell'oppressione delle nostre esistenze. Ma anche perché la città di Roma, laboratorio dell'equidistanza politica, si sta da tempo rivelando uno dei cuori più neri di questo paese, con una lista ininterrotta di aggressioni e violenze. Un cuore nero armato di mazze e coltelli, di odio e sopraffazione.
Per questo durante il pride di Roma abbiamo occupato simbolicamente con striscioni e bandiere piazza S.Pietro, sede di uno dei mandanti politici della violenta ondata di omofobia che attraversa la società italiana e tutti i paesi dove la voce delle gerarchie vaticane è amplificata.
Sabato 28 giugno saremo anche a Bologna, per dare visibilità - all'interno di un Pride nazionale - a i valori etici che Facciamo Breccia promuove e rilancia ogni giorno: autodeterminazione, laicità, antifascismo, liberazione parteciperemo con uno spezzone di Facciamo Breccia perchè i nostri corpi e le nostre pratiche abbiano la meglio, senza alcuna ambiguità, su marionette e pupari, specie quelli che, come "Italo" non rappresentano nè orgoglio nè gioia nè liberazione.

A questo fine l'appuntamento è SABATO 28 GIUGNO ORE 14.00 P.za Porta Ravegnana [sotto le 2 torri] concentramento per dare inizio, attraverso il centro, al corteo dell'orgoglio LGBTQ

Coordinamento Facciamo Breccia
 
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