a partire dal fatto che ne ha gli stessi fini: la colonizzazione e la conquista. La guerra dell'energia non è difendibile a chiare lettere, e deve essere camuffata da citazioni medievali sulla supremazia culturale occidentale.
La strategia della guerra permanente scatenata dagli Stati Uniti, con la conseguente criminalizzazione del diverso, riduce lo spazio per il confronto interculturale alimentando e venendo alimentata dal clima di scontro di civiltà istigato anche dai diktat papalini. Il clima di scontro di civiltà funge da humus sul quale le gerarchie transtiberine si basano per sviluppare un esperimento di mantenimento della supremazia della religione cattolica non solo nel confronto/dibattito/contrasto con le altre religioni, ma anche nella laica Europa. Tale scontro di civiltà funge da paravento per nascondere obbiettivi più profondi del Vaticano, uno dei quali il mantenimento del modello di società patriarcale che dicono naturale. Il neoliberismo, di cui la guerra permanente è strumento indispensabile, trova basi sia nella precarietà lavorativa generalizzata che nella distruzione dello stato sociale, costruendo i presupposti per mantenere indispensabile la funzione protettiva della famiglia. Senza garanzie sociali le giovani generazioni sono bloccate dalle ristrettezze e dalle insicurezze economiche e viene mantenuto il tradizionale ruolo materno, in cui le donne si trovano costrette ai ruoli di cura ed assoggettate alla violenza che, come sappiamo, si attua al 90% in famiglia.
La guerra, lungi dal portare diritti civili dove non ci sono, rafforza il sistema patriarcale: il falso obbiettivo, poi mai compiuto, di "liberare" le donne dal burqa, è un esempio di come la liberazione dei soggetti sociali deboli NON sia un obbiettivo dell'occidente in guerra.
Il Vaticano quindi ha scatenato uno scontro di civiltà che viene combattuto sui corpi delle donne e in generale di tutte le soggettività non conformi e autodeterminate. Il Vaticano conduce, attraverso i media, una guerra in molti altri paesi, oltre che in Italia, restaurando un clima da crociata; questa guerra mediatica in alcune parti del mondo utilizza il tema del riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso, in altre del diritto all'aborto, mantenendo sempre il confronto con il diverso bloccato sui territori nazionali, ed isolando le lotte civili da quelle sociali. Combattere per l'autodeterminazione dei propri corpi (per i diritti civili) e/o dei propri territori (contro le basi USA in Italia) diventa quindi più che mai parte della stessa lotta.
L'economia vaticana è mantenuta da un sistema bancario che basa il proprio successo sulla mobilizzazione di capitali volatili e sulla costituzione di reti economiche in paradisi fiscali. La struttura economica vaticana ha la versatilità – e il segreto bancario - per competere con i sistemi bancari più moderni. Mentre l'economia di guerra, ormai in mano a multinazionali, si basa anche sull'esistenza di questi sistemi off-shore, il Vaticano ha la struttura bancaria per supportarla e goderne i frutti. Non sarebbe la prima volta: è stato dimostrato che le gerarchie ecclesiastiche erano colluse con le più sanguinarie dittature latino-americane.
Facciamo Breccia aderisce quindi alla manifestazione NOBUSH NOWAR del 9 di giugno , con l'obbiettivo di sviscerare il legame indissolubile fra la richiesta di una politica di pace, i diritti civili e sociali dei popoli, e la teocrazia imperante nei sistemi di potere, fra i quali impera il legame fra la teocrazia medioval-razionalista transtiberina e quella imperialista della politica guerrafondaia di Bush. Una politica governativa che non si libera dall'asservimento rispetto a queste teocrazie non è in grado di liberare dalle oppressioni i singoli e le soggettività autodeterminate, e riporta pertanto l'Italia nell'oscurantismo contro il quale scenderà in piazza il Pride del 16 giugno, al quale invitiamo tutte le realtà contrarie alla guerra e al neoliberismo.
NESSUN DOGMA – Contro tutte le Teocrazie
Coordinamento Facciamo Breccia