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28/05/2010-06/06/2010 - Bologna: festival delle culture antifasciste

Facciamo Breccia sarà presente al fesitval delle culture antifasciste che si terrà a Bologna dal 28 Maggio al 6 Giugno con eventi organizzati in collaborazione con Antagonismo Gay e  Laboratorio Smaschieramenti. Di seguito il programma scaricabile:

 Programma

 

 

festival culture antifasciste

 

 
Dove siamo

Il Coordinamento Facciamo Breccia aderisce e invita a partecipare al Festival sociale delle culture antifasciste che si terrà a Bologna del 28 maggio al 6 giugno in quanto riteniamo fondamentale segnare con r/esistenze e pratiche antisessiste e lgbtiq i movimenti. Contemporaneamente le lesbiche di Facciamo Breccia aderiscono, partecipano e invitano le altre a partecipare alle Cinque Giornate Lesbiche (Roma 2 - 6 giugno) cui purtroppo il festival in parte si sovrappone.

In un periodo storico in cui tanto il Vaticano e la classe politica, quanto i modelli di soggettività dominanti, si sottraggono alla responsabilità delle proprie pratiche sessiste, negano i propri stupri (vedi scandalo “pedofilia”) addossandone la colpa agli “omosessuali” e alla “liberazione dei costumi sessuali” (di fatto al femminismo) il nostro contributo vuole farsi carico di un confronto interno al movimento sul tema del sessismo. Per questa ragione proporremo una riflessione su quella che Hooks e altre femministe chiamano politica della responsività (dell’accountability) ossia una pratica che ci mette nelle condizioni di riconoscere e rispondere della nostra complicità nella perpetuazione di modelli e immaginari sessisti e dell’inclusione/esclusione dallo spazio politico dei soggetti minoritari. Questa riflessione vuole mantenere aperto e vivo il confronto sul significato di una politica responsabile, che sia in grado di farsi carico di quel processo, mai chiuso, di decolonizzazione dei nostri movimenti da modelli sessisti ed etero-normativi.

D'altra parte i programmi politici razzisti e securitari del potere, strumentalizzano la violenza maschile contro le donne per incentivare una massiccia campagna di odio contro lo straniero, tentando strenuamente di “arruolare” le donne. Se ciò non è ancora accaduto per lesbiche gay e trans, in un paese in cui non si è neppure compiuto il processo di riconoscimento dei minimi diritti civili, non è perchè non vi sia chi è pronto allo scambio sui nostri corpi.

Ciò che sta accadendo attorno al Pride di Roma, con il tentativo di delegittimare i soggetti del movimento lgbtiq in nome di un “nuovo” approccio concordato con Alemanno, dimostra che anche le lesbiche, i gay e i/le trans cominciano a fare la loro parte dentro il paradigma autoritario. D’altro canto Facciamo Breccia sta cercando da tempo di diffondere l’allarme per la permeabilità di parte del movimento lgbt ad un modernismo (talora post modernismo, talora giovinezza al potere) che troppo spesso fa l’occhiolino alle destre: ci riferiamo alla indiscussa presenza di Gaylib nell’organizzazione di alcuni pride, alla scelta infelice di utilizzare un puraido fascio per un pride, alla fiaccolata (Roma settembre 2010) che ha visto parte della scena lgbt a fianco dei fascisti di Gens Romana, alle “sConce” aperture a Casa Pound. Pertanto vogliamo interrogarci a partire dalla nostra esperienza nei movimenti lgbtiq, dove da sempre riaffermiamo l'antifascismo, l'antirazzismo e l’antisessismo come pratiche concrete.

Per contrastare la strumentalizzazione da destra dei movimenti di liberazione delle donne e delle minoranze sessuali, così come è successo/succede in altre parti d’Europa, vogliamo confrontarci con le esperienze di altri movimenti e potenziare i contesti nel movimento delle lesbiche e delle femministe, nel movimento LGBTIQ, nel movimento, laddove è possibile costruire collettivamente le risposte a questo tentativo di strumentalizzazione razzista delle minoranze contro i/le migranti.

Per questo aderiamo politicamente e saremo presenti in questo periodo con nostri interventi e iniziative al Festival sociale delle culture antifasciste; ma ci sentiamo politicamente vicine/i e parteciperemo come individualità anche alle Cinque Giornate Lesbiche (Roma 2 – 6 giugno, Casa Internazionale delle Donne), a Divergenti Festival Internazionale del cinema transessuale (Bologna 19 - 23 Maggio, Cinema Lumiére), Universinversi – Festival LGBTQ* (Trento 13 – 17 maggio), al convegno Io sono io scorro (Roma, 12 - 13 maggio, Facoltà di Psicologia).

Facciamo Breccia Torino, all'interno delle iniziative della Rete No sindone, sotto il lenzuolo niente propone due seminari di approfondimento in concomitanza con l'ostensione, al fine di riportare un po' di realtà intorno al “sacro velo”, al di là della mitologia e degli interessi che dietro ad esso si celano, economici, turistici o di indottrinamento che siano.

 

Eventi e iniziative consigliati da Facciamo Breccia.

 

 Quella che appare è una realtà immobile, nauseante, piatta, lugubre “ecc’etero ecc’etero”. Ma….sotto la cenere il fuoco continua ad ardere! Le realtà locali organizzano e si auto organizzano come hanno sempre fatto, proponendo momenti di elaborazione culturale/politica, un percorso di liberazione, spesso difficile e contrastato….ma fortunatamente rigenerante, anzi rigenderante!

 

    Universinversi, Trento, 13-17  Maggio 2010, www.universinversi.it

2)      Ecce velum: Sindone fra mito e realtà,  Torino, 13 Maggio 2010, http://www.mauriceglbt.org/drupal/node/604

3)      Divergenti - Festival Internazionale del Cinema Transessuale, Bologna, 19-23 Maggio 2010, www.mit-italia.it

4)      Io sono io scorro, identità trans, lesbica e gay in Italia, Roma, 12-13 Maggio Aula Magna Facoltà di Psicologia. http://iosonoioscorro.blogspot.com

5)      Festival Sociale delle Culture Antifasciste, Bologna 28 Maggio- 6 Giugno http://2010.fest-antifa.net

6)      Cinque Giornate lesbiche, Roma - Casa Internazionale delle donne, 2-6 Giugno 2010, www.cinquegiornatelesbiche.org

7)      Il corpo della differenza, seminario di autoformazione della facoltà di lettere e filosofia di Padova 19-20 Maggio, www.autof.wordpress.com

8)      Elementi di critica Transessuale, Ed. Manifestolibri, pubblicazione atti seminario T, presentazioni a Bologna, Verona, Torino, Firenze, Roma, Napoli, Palermo, Catania. date da definire

 
Adesione di Facciamo Brecia alla manifestazione per le vittime di pedofilia

Chiunque abbia avuto a che fare con le gerarchie della chiesa cattolica (in Italia tutti e tutte…) ben conosce la sua dottrina sessuofobica, le sue continue interferenze nella vita politica del nostro paese, e ben conosce l’anomalia di un piccolissimo stato che ha ramificazioni in tutto il mondo. Conosce soprattutto l’enorme potere che detiene nella nostra vita civile, attraverso le sue strutture più o meno ufficiali.

Ad essere sconosciuti fino a poco tempo fa erano però i comportamenti di alcuni dei suoi componenti, in netto contrasto non tanto con la morale cattolica, quanto con le stesse leggi degli stati a cui quotidianamente tengono lezione di moralità. E non stiamo parlando solo delle violenze sessuali perpetrate, ma soprattutto dell’omertà rispetto a queste. Non stiamo parlando quindi solo di qualche (o più di qualche) prete i cui comportamenti sessuali dimostrano la totale mancanza di rispetto per gli esseri umani, ma soprattutto delle “alte” gerarchie cattoliche che, negli anni, hanno protetto e favorito questi crimini, compreso colui che è l’attuale “capo” della chiesa cattolica e dello Stato del Vaticano, Joseph Ratzinger, alias Benedetto XVI.

Tale “protezione” non è dovuta a “carità cristiana”, ma unicamente al tentativo di nascondere le incongruenze, per non dire la follia, della morale sessuale che la chiesa cattolica intende imporre, dietro lo schermo del “diritto naturale”.

 

Il Coordinamento Facciamo Breccia

aderisce

alla manifestazione in sostegno delle vittime della pedofilia

indetta da Arcigay, ArciLesbica, AGEDO, Famiglie Arcobaleno, MIT, Certi Diritti, e Dì Gay Project

a Roma, in Piazza SS Apostoli, sabato 24 aprile 2010 alle ore 16.30

 

con l’intento di denunciare ancora una volta un sistema di potere perverso che, nell’avocare a sé il primato sulla moralità e sull’etica nel nostro paese (e non solo), nel condannare ogni forma di sessualità disgiunta dalla riproduzione, nel negare da ogni pulpito di cui dispone l’autodeterminazione, accusandola di “relativismo”, di fatto crea le condizioni per ridurre la sessualità a strumento di coercizione del più forte sul più debole, specchio fedele della proposta eteropatriarcale di cui si fa paladino.

Oggi è urgente denunciare con maggior forza come la violenza sessuale sia strutturale di un’organizzazione di potere formata da una casta di sacerdoti esclusivamente maschi.  Il reale problema, infatti, si colloca più a monte delle violenze sessuali ai minori, e risiede nelle modalità di accesso al sesso tout-court: lo strumento più facile per avere accesso alla sessualità per quei maschi di chiesa è l’utilizzo del potere derivante dall’essere “uomini di dio”, che ha permesso loro insospettabilità e impunità.

E’ altrettanto urgente denunciare come la sessualità violenta dei preti cattolici venga utilizzata per creare un immaginario violento intorno all’omosessualità:  si parla di pedofilia e - per ora - dai giornali sembrerebbe che a denunciare casi di violenza sessuale subita da preti siano soltanto ex-bambini maschi. Ma non è così, anche se nell’immaginario collettivo sta passando l’abbinamento pedofilia-omosessualità.

"L'attrazione del pedofilo può essere rivolta sia verso i bambini sia verso le bambine, ma sembra che queste ultime siano le vittime più frequenti (88%); in alcuni casi, l'interesse può essere rivolto indifferentemente verso entrambi i sessi.” (dal “Dizionario Della Salute” del Corriere della Sera).

Guarda caso a rompere per la prima volta l’omertà intorno agli abusi sessuali dei preti cattolici fu  invece proprio una donna: infatti nel 1984 negli Stati Uniti, per la prima volta, fu intentata causa per “malaffare ecclesiastico” da una donna adulta, Rita Milla, che si rivolge a un avvocato di Los Angeles e inaugura un quarto di secolo di rivelazioni sconcertanti sugli abusi sessuali.

Il 18 febbraio 1995 un rapporto viene consegnato al cardinale Martinez Somalo, prefetto della Congregazione vaticana per la vita consacrata. E' un pugno nello stomaco. Si parla di suore sfruttate sessualmente, sedotte e spesso violentate da preti e missionari. (Marco Politi, Repubblica, 2001)

Della violenza inflitta dai preti alle donne non sta parlando nessuno.

Il Vaticano tacque allora, e ancor oggi tace.

E stavolta ha un motivo in più per farlo: in questo caso non si potrebbe fingere che la sessualità malata sia figlia dell’omosessualità.

No, sarebbe evidente che la sessualità malata di violenza, abuso e potere trova il proprio alimento proprio nella negazione di una sessualità libera, felice ed autodeterminata.  Sarebbe evidente che il problema non è la pedofilia di alcuni preti, l’omosessualità di altri o l’eterosessualità di altri ancora, ma il rapporto aberrante e morboso che la chiesa cattolica ha costruito, nei millenni, con la sessualità.

 

 
Piattaforma NO VAT 2010

ROMA - sabato 13 febbraio 2010

Manifestazione Nazionale NO VAT

Autodeterminazione laicità

antifascismo antirazzismo

liberazione

  

 

 

Piattaforma

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